FNGPI

Federazione Nazionale Giornalisti e Professionisti dell’Informazione

La FNGPI cambia pelle

L’Assemblea Straordinaria della FNGPI, riunitasi nella “Sala della meridiana” nella “Ca’ da nobile di Segnanino dei Sampietro” in viale dell’Innovazione 2 a Milano il 20 marzo 2025, ha approvato all’unanimità le modifiche statutarie proposte dalla Commissione, all’uopo costituita dal Consiglio Direttivo della Federazione il 21 gennaio scorso, ed ha deciso di adeguare l’organizzazione al nuovo quadro normativo che si profila, tanto a livello europeo, quanto a livello nazionale.

Il quadro normativo è in via di modificazione e comporterà con tutta probabilità un periodo di transizione: i due Elenchi dell’attuale Albo, quello dei Professionisti e quello dei Pubblicisti, è probabile che siano unificati e siano riconosciute le molte tipologie di Professionisti dell’Informazione, che operano da tempo ai sensi della legge 4 del 2013 e che oggi non hanno alcun riconoscimento.

La FNGPI è rimasta tale, ma da Federazione Nazionale dei Giornalisti Pubblicisti Italiani, adeguandosi al probabile nuovo quadro normativo, ha modificato nome e Statuto; è divenuta Federazione Nazionale Giornalisti e Professionisti dell’Informazione adottando quindi il nuovo Statuto.

Verso un nuovo quadro normativo

Il quadro normativo europeo. Il prossino 8 agosto diverrà legge in Italia il Regolamento UE, denominato “European Media Freedom Act”, che darà esecuzione al punto 2 dell’art. 11 della Carta dei Diritti Fondamentali nella EU. Il suddetto Regolamento a pag. 32, al punto 53, esplicitamente precisa che suddetto Regolamento dovrebbe essere applicato rispettando “diritti e principi” sanciti dalla Carta dei Diritti Fondamentali nella EU, in particolare – precisa che deve essere applicata la residua parte dell’art.11, ovvero il punto 1, che testualmente recita: 

“Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni  (ndr: nel testo inglese, che è prevalente, si legge “ impart information”) o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.” 

Quindi il Regolamento UE, denominato “European Media Freedom Act, che diverrà legge dello Stato il prossimo 8 agosto, non dà solo applicazione al punto 2 dell’art 11 della Carta ma prevede anche l’applicazione del punto 1 dell’art.11, che riconosce ad ogni persona in Europa il diritto fondamentale di “impart information”, ovvero di “diffondere informazione”, di “fare informazione” e certo anche di “comunicare informazione”, diritto non esplicitamente riconosciuto dall’art. 21 della Costituzione Italiana, che prevede solo che: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”.